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Terra di Confine

Aperto da Silver Element, 9 Aprile 2006, 09:59:25

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Silver Element

EDIT BY NEMO: Mi prendo la libertà di mettere le cartine provvisorie, fatte da Eric Draven, nel tuo post. Perdonami e cancellale se non vuoi ^^
P.S. Ti ho tolto anche la firma




Allora...solo due cosette prima di inizare: in questo topic posteranno SOLO quelli iscritti a questo RRPG (cioè oltre a me, Nemo, Eric Draven, Silea, T-Metal, Lord Voldemort)
Cercate di fare dei post medi (minimo 6-7 righe) cercando di essere chiari in ciò che scrivete.
Fate agire solamente il vostro personaggio e non quello degli altri iscritti
Per piacere, non postate le firme, così da facilitare la lettura.

Ah, un ultimissima cosa, che mi è venuta in mente riguardo a TeL. Se le azioni del vostro personaggio dovessero dipendere da ciò che un altro sicritto farà dire, fare al suo personaggio, cercate di non bloccarvi in punti del genere, eprchè sennò non si va più avanti.
(Se nn è molto chiaro, mandatemi un pm)


OK....ORA INIZIAMO!

Veth camminava per le strade di Zuflel. Sentiva l'odore salmastro del mare nelle sue narici. Gli piaceva quell'odore, gli ricordava la sua infanzia, o almeno, la parte migliore di essa.
Percorreva una strada che sbuccava vicino alla spiaggia.
Rimase per un bel pezzo a guardare le onde che si infrangevano sulla sabbia. Per tutto quel tempo rimase in silenzio, ad ascoltare quel rumore regolare, che lo lasciava praticamente senza fiato.
La perfezione non esiste..., pensò, almeno non tra gli umani. La perfezione è una caratteristica che apprtiene solamente alla natura.... Il ragionamento per lui era logico.
Si voltò, e ritornò verso la piazza cittadina.
La gente era molto indafafrata il lunedì mattina. I negozi dovevano riaprire, ed i loro proprietari si preparavano per farlo.
Veht non provava interesse per quella gente, non gli importava quale sarebbe stata la loro sorte, se un giorno, sarebbero stati accolti anche loro tra le braccia della morte.
Passò davanti a loro senza  degnarli di uno sguardo.
Continuò, con il suo passo veloce, verso la locanda che giaceva infondo alla strada principale. Raccolse le cose che aveva nella stanza che gli era stata assegnata per qualche notte. Si avvicinò al bancone e vi lasciò i soldi che doveva alla locandiera.
Lei alzò una mano epr salutare, ma lui non ricambiò il gesto.
Farsi nuovi amici...per poi perderli nuovamente...non ha alcun senso...
Si diresse verso l'uscita della cittadina. Prese il suo cavallo dalle stalle e poi si accinse a partire
-Stia attendo, signore- disse uno degli stallieri -Nelle lande tra Ifle e Zhene non è consigliato viaggiare a cavallo. Gli Otreani stanno tentando di attaccare entrambe le città...stia molto attento se va in quella direzione- concluse
Veht guardò l'orizzonte, e poi rispose allo stalliere in tono freddo
-Grazie...-
Uscì al galoppo dalla città, dirigendosi verso Egon. Gli sarebbe volta come minimo una settimana per arrivarci. Doveva prima passere le Grotte Tekir.
Citazione di: T-Metal
Citazione di: Silver ElementQuindi se dio esiste....vivi il lato Dio della Vita....

Devi smettere di farti le piste di tasti liofilizzati della tastiera  :ph34r:


NeMo

#1
Sulla strada per le grotte Tekir, un vecchio apparentemente innocuo stava camminando nella direzione opposta a quella di Veth. Il suo passo era lento, eppure veloce. Si appoggiava ad uno strano bastone per camminare, e a occhi esterni sarebbe parso buffo: il vecchio era molto alto, e poggiandosi all'asta sembrava che stesse tentando di non cozzare la testa contro un invisibile soffitto. Camminava fumando una pipa e sbuffando fumo bianco dai suoi folti baffi, bianchi anch'essi tanto che sembrava quasi che i baffi tentassero di librarsi nell'aria.
Il vecchio si rizzava periodicamente in tutta la sua statura, apparentemente senza motivo. Stava qualche momento assorto, dopodichè conficcava il bastone per terra e, preso un grosso libro appeso alla cintura che gli stringeva la tunica grigio-azzurrognola, lo sfogliava, come alla ricerca di qualcosa. Trovato l'oggetto della ricerca, annuiva, per poi riporlo e continuare il suo cammino, bianchi capelli e nero mantello ondeggianti al vento, come due essenze opposte che combattono fra loro.
"Volevo dire al mondo e a tutti gli amici di internet che in queste ore dramatico c'è grosse crisi! Qua non sappiamo più quando stiamo andando su questa terra! Ti chiedi come mai, come dove nel mondo? Dove chi? Perchè quando? Chi le sa le risposte? Ti chiedi quasi quasi i miracoli nel buio. Ma la risposte non le devi cercare fuori. La risposte è dentro di te. E però è sbagliata."
God 87, Great Sephiroth and NeMo are proud to present:

"Quanto legno potrebbe rodere un roditore se un roditore rodesse il legno?"
"Un roditore non potrebbe rodere nessun legno, visto che un roditore non può rodere il legno."
"Ma se un roditore potesse rodere e rodesse un po' di legno, quanto legno potrebbe rodere un roditore?"
"Anche se un roditore potesse rodere il legno, e anche se il roditore rodesse il legno, dovrebbe un roditore rodere il legno?"
"Un roditore dovrebbe rodere se un roditore potesse rodere il legno, e se un roditore volesse rodere."
"Oh, piantala."
"Vorrei solo dare un occhiata in giro."

+++Eric_Draven+++

Kemos era da giorni e giorni che camminava per le radure e le colline, era costretto a dormire all'aperto da quasi una settimana ormai, cominciava a essere stufo di dover mangiare la solita carne secca e bere l'acqua sporca di qualche ruscello, stava finendo il tabacco e non riusciva a dormire una notte intera ormai da giorni, ma finalmente era arrivata a una città, Egon, non c'ra mai stato, è la prima volte che si dirigeva così a sud, il caldo afoso rendeva Kemos particolarmente nervoso. Il ragazzo entrò nella città, erano poco più delle 10 di mattina e le persone afollavano il mercato e le strade, entravano nelle osterie, era pieno di bambini che giocavano per strada e venditori ambulati, un gran movimento. Kemos percorse a passo svelto la via principale, poi vide un'osteria, entrò subito e senza dire una sola parola si sedette ad uno dei tavoli vuoti, si sentiva molto occhi puntati adosso, non ci fece caso, ne era abituato, il colcale era quasi pieno, c'ra la solita gente, balordi, briganti e cittadini comuni che vogliono solo avere un posto di ritrovo. Kemos attese in silenzio fino a quando una camerierà non si avicinò al suo tavolo, era una ragazzina, poco più di sedici anni, aveva un aspetto molto aggrazziato e dolce, ed era gentile.

CAMERIERA: cosa vi posso portare straniero?
KEMOS: un pasto completo, qualcosa di sotanzioso e una pinta
CAMERIERA: nient'altro.
KEMOS: no.

la cameriera entrò velocemente nelle cucine, mentre Kemos attendeva il suo pasto aprì una carina, era quasi all'estremo sud del mondo, quella sembrava essere l'unica grande città nel giro di miglia, non aveva idea di dove dirigersi all'indomani. La cameriera tornò pochi minuti dopo col pasto e glielo appoggiò gentilemnte sul tavolo.

CAMERIERA: ecco a voi, buon appetito.
KEMOS: una locanda...
CAMERIERA: come dite?
KEMOS: sto cercando una locanda, dove posso trovarla?
CAMERIERA: qui in città è pieno di locande signore, ce nè proporio una poco più avanti persoccrendo questa strada.
KEMOS: bene.

la cameriera si allontanò per andare a prendere le ordinazioni in un taolo appena riepito da dei individui dall'aspetto poco racomanabile, quando la ragazzina arrivò uno di loro le diede una pacca sul sedere, lei lo respinse stizzita e il balordo la tirò violentemente per un braccio, Kemos si alzò in piedi e si avvicinò al tavolo

KEMOS: Problemi?
BALORDO: Fatti gli affari tuoi!

Kemos lo colpì in viso facendolo cadere dalla sedia, e non disse una parole, tutti gli uomini al suo tavolo si alzarono in sengo di sfida e nella locanda era calato il silenzio, poi senza battere ciglio Kemos prese il suo pasto e uscì dall'osteria, la camerierà lo seguì mentre lui si allontanava.

KEMOS: non ti preoccupare il piatto lo riporterò all'osteria.
CAMERIERA: Non è questo, volevo ringraziarvi, per avermi difesa!

Kemos continuaa a camminare senza dire una parola alla ragazzina che lo seguiva.

CAMERIERA: come posso sdebitarmi?
KEMOS: rgazzina so chi credi che io sia ma parlare è l'ultima cosa che voglio, torna al lavoro ora e fai attenzione, riporterò il piatto più tardi.

la ragazina si fermo mentre Kemos continuava a camminare. Il ragazo entrò il un vicolo e si sedette su uno scalino per mangiae il suo pasto.

T-Metal

#3
Il campo era sconfinato e Vahn, come era abituato a essere chiamato dai suoi genitori, si era svegliato attivo più del solito. L'idea di scoprire il mondo lo allettava non poco, e non vedeva l'ora di scoprire quante altre cose si possono imparare viaggiando, come spesso gli diceva la madre, la stessa che da 10 anni si era addormentata baciandolo sulla fronte, senza più svegliarsi, lasciando il figlio a crescere da solo con gli animali delle montagne della catena Nyrishana.
Era già tanto affascinato dal vedere quel verde, che nonostante il cielo nuvoloso, e qualche chiazza di neve qua e là, a lui appariva bellissimo, mentre camminava fiancheggiando sulla sua destra, il sole che sorgeva.
Quella mattina aveva già camminato parecchio, e adesso stava riposando su una roccia, mentre il piccolo Kilkan, un cucciolo di lupo che aveva salvato mentre rischiava di cadere da un dirupo, si stava rotolando giocosamente sull'erba. D'improvviso, il piccolo lupo saltò sulle gambe di Vahn e cominciò a fissarlo come in attesa di risposta.
<<Si, si, anche io ho fame... Dai aspetta ancora un po' e penso che troveremo del cibo.>> Disse il ragazzo massaggiando il muso di Kilkan, poi aggiunse sottovoce <<Credo.>>
Il cielo si stava aprendo e questa bella visione diede a Vahn nuovo vigore per ricominciare a camminare, così, mentre lasciava scendere Kilkan dalle sue gambe, si alzò ed indicando verso la sua sinistra, dando le spalle alla strada persocorsa finora disse <<Vedi? Lì dove la linea della terra tocca il cielo, ci sono delle forme strane: andiamo, sono curioso.>>
Così dicendo cominciò a camminare.

Silver Element

#4
Il viaggio di Veht epr ora si era rivelato piuttosto tranquillo. Nel primo giorno di marcia non aveva incontrato nulla di sospetto e niente che potesse rallentare il suo viaggio fino a Egon.
Non aveva incotrato nessun Otreano, non che ci tenesse ad incontrarli, ma gli sarebbe piaciuto incrociare la sua spada con uno di quegli esseri.
Il cavallo era stanco e così fece una sosta per la notte. Aveva viaggiato abbastanza per quel giorno, ed aveva messo abbastanza terra tra lui e Zuflel.
Le lande non offrivano grandi ripari, così si accampò vicino ad un gruppo di rocce ceh sorgevano isolate nella radura.
Dormire gli avrebbe fatto recuperare le forze.
Nel cuore della notte si svegliò di soprassalto, con il cuore in gola. Il sogno che aveva fatto gli era sembrato talmente reale, che gli sembrava di vederlo ancora ora, da sveglio.
Tentò invano di rimettersi a dormire poi, ma con scarsi risultati.
Partì all'alba, lasciandosi alle spalle quelle sagome rocciose.
Era ormaid a quasi sette ora in viaggio, e gli mancavano più o meno, una settantina di chilometri dalle grottte, quando accadde qualcosa.
Veht, che era abituato a viagiare ne aveva viste di cose strane, ma mai come quella che gli stava davanti.
Una nave volante Umana, era stata abbattuta da una Otreana in quella zona, roa lui si ritrovava davanti a se i ruderi della nave Umana, con i superstiti di quello scontro.
La nave era per la maggior parte costruita in legno e metallo. Sulla fiancata vi era ancora inciso il nome della stessa, "Livya".
Veht scese da cavallo e poi si avvicinò ai superstiti dello scontro. Erano più di una ventina, quelli ancora vivi.
Un uomo alto, dai capelli bruni e dagli occhi scuri, si avvicinò a lui.
Veht lo fissò epr qualche secondo, soffermandosi sulla sua faccia, stanca e segnata dalla battaglia appena persa
-Avete molti feriti?- chiese Veht apatico.
Non gli interessava realmente dei feriti, ne tantomeno della loro sorte, ma era incuriosito da ciò che era accaduto li
-Troppi...- rispose pacato l'uomo
Silenzio.
Veht guardò ancora la "Livya" e poi disse
-Come hanno fatto a ridurla così?-
-Non ne abbiamo al minima idea. Non sappiamo nemmeno da dove sia sbuccata quella nave Otreana. Ci hanno presi di sorpresa- ribatteè l'uomo
-Com'era la loro nave alla fine dello scontro?-
-Non era messa bene...alcuni nostri maghi hanno scagliato qualche magia contro di loro, e hanno danneggiato parecchio le loro navi...credo che però se ne siano andati...-
Veht sospirò
-Io se fossi in te me ne andrei da qui subito...sicuramente ritorneranno...- disse l'uomo poi
-Un motivo in più per rimanere allora- ribattè freddo Veht
L'uomo alzò le spalle, e poi scrutò Veht da capo a piedi
-Non sei un militare...- disse l'uomo cambiando improvvisamente tono, ora sembrava quasi curioso di scoprire chi fosse quel ragazzo
-Infatti...sono un cacciatore di taglie...sono solo di passaggio...- ribattè Veht
-Che interessa hai allora a rimanere qui...non credo che tra i miei uomini ci sia qualche ricercato-
-No, almeno non credo-
Silenzio
-Veglio combattere...soloq uesto...combattere contro un Otreano...voglio sconfiggerlo sul campo di battaglia...- disse Veht
L'uomo lo fissava ancora
-Buona fortuna ragazzo...- disse ironicamente -Io sono Reymond, ormai, ex comandante della "Livya". Se vuoi rimanere qui per combattere contro qualche umanoide...ti terremo un posto in una tenda. Se hai bisogno di qualcosa chiedi di me- poi se ne andò
Veht rimase a fissarlo emntre ritornava al piccolo campo allestito vicino agli enormi ruderi della "Livya".
Per un giorno di ritardo...non muore nessuno... si disse, e poi si avviò verso il campo.
Citazione di: T-Metal
Citazione di: Silver ElementQuindi se dio esiste....vivi il lato Dio della Vita....

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NeMo

#5
Circa due ore dopo, il vecchio giunse al campo, chino sul suo bastone. Sembrava totalmente spaesato: si chiedeva cosa stesse succedendo. Una guardia, vedendolo, gli si avvicinò.
<<Alt!>> urlò. Il vecchio quasi non se ne accorse: scrutava con attenzione i resti della nave. Gli ricordavano decisamente qualcosa. <<Chi siete? Dove siete diretto?>>
Il vegliardo fissò il soldato per qualche secondo, quasi imbambolato. Quando questi, spazientito, aprì la bocca per ripetere le domande, rispose, svelto.
<<Non ricordo, e non ricordo. Un momento.>>
Sotto lo sguardo allibito del soldato, il vecchio staccò il suo libro dalla cintura e lo sfogliò.
<<Ah, sì.>> continuò. <<Io sono Zacharia Volantus Nemo, e sono diretto a est. Mi dica, è lontano l'est?>> chiese, con uno sguardo sinceramente curioso. La guardia lo fissava, e fece per balbettare una risposta... ma un suo compagno giunse in aiuto.
<<Problemi?>>
<<N-n-no, è che... questo... io... lui...>> la guardia gesticolò un po'... poi rinunciò e sospirò, sempre sotto lo sguardo attento di Zacharia. <<Senti. Vai a chiamare il Comandante. Sono troppo stanco per argomentare. Forse lui riesce a capire qualcosa di quello che dice questo rimbambito.>>
<<Rimbambito sarà tuo nonno!>> ribattè secco Zacharia, ergendosi in tutta la sua statura, mentre l'altra guardia andava a chiamare il comandante Reymond. <<E ora manda a chiamare il tuo comandante! Forse lui capirà qualcosa di quello che dico! L'ho sempre detto che della gioventù d'oggi non ci si può fidare. Ti darei una sculacciata, parola di... di...>> il tono di voce si abbassò e poi si spense. Si chinò verso il soldato e gli chiese, sussurrando: <<Mi scusi, buon uomo, ricorda per caso come mi chiamo?>>
"Volevo dire al mondo e a tutti gli amici di internet che in queste ore dramatico c'è grosse crisi! Qua non sappiamo più quando stiamo andando su questa terra! Ti chiedi come mai, come dove nel mondo? Dove chi? Perchè quando? Chi le sa le risposte? Ti chiedi quasi quasi i miracoli nel buio. Ma la risposte non le devi cercare fuori. La risposte è dentro di te. E però è sbagliata."
God 87, Great Sephiroth and NeMo are proud to present:

"Quanto legno potrebbe rodere un roditore se un roditore rodesse il legno?"
"Un roditore non potrebbe rodere nessun legno, visto che un roditore non può rodere il legno."
"Ma se un roditore potesse rodere e rodesse un po' di legno, quanto legno potrebbe rodere un roditore?"
"Anche se un roditore potesse rodere il legno, e anche se il roditore rodesse il legno, dovrebbe un roditore rodere il legno?"
"Un roditore dovrebbe rodere se un roditore potesse rodere il legno, e se un roditore volesse rodere."
"Oh, piantala."
"Vorrei solo dare un occhiata in giro."

Silea

#6
Lilith bazzicava quella città da un paio di giorni... Stava camminando allegramente per strada ignara del fatto che la cercassero anche in quella città:-è quella evasa- disse un uomo per strada additandola, lei si voltò di scatto e vide un gruppetto di persone che iniziava a seguirla... Prese a correre a scavezza-collo... Dopo averli seminati si infilò in un vicolo buio e tirò un sospiro di sollievo, solo in quel momento si accorse che c'era un ragazzo in quel vicolo, era completamente vestito di nero. Sobbalzò e chiese:-non sei uno di quei pazzi, vero?-
[img]http://www.cartolinemusicali.net/files/il%20corvo/cartoline5.jpg" border="0" alt="" /]
[img]http://cof.rockmetal.art.pl/images/galeria/54.jpg" border="0" alt="" /]

"la morte temuta
la morte maliarda
la morte fottuta
la morte bastarda"

Io, subito feci di tutto per rivederla,
Stimolato dall'eccitante inerzia di mezzanotte,
Non conoscendo ancora neppure il suo nome.
Su un piccolo precipizio sopra l'abisso carnale
Danzai come un cieco chierichetto
Ubriaco di vino rosso, le sue labbra morte sulle mie
Bagnate col profumo della notte

+++Eric_Draven+++

una voce di ragazza risuonò nel vicolo rompendo il silenzio "non sei uno di quei pazzi, vero?" Kemos non si voltò, appoggiò a terra il piatto vuoto poi rispose senza guardare la ragazza "uno di quei pazzi chi?" con voce ferma, ma un tantino sarcastica. Kemos fugò nella tasca e ne tirò fuori una sigaretta, la portò alla bocca poi l'acese. Kemos si voltò lentamente e vide una ragazzina col fiatone, sembrava piuttosto giovane, forse 16 anni, aveva un viso tremendamente innocente, ma il suo sguardo non rispecchiava il suo aspetto, Kemos ne era convinto, quella ragazza nno era umana, era un demone, un vero demone, non un mezzosangue come lui, riusciva a riconoscere perfettamente gli occhi di un demone, erano profondi, pieni di mistero, ricordava perfettamente quelli dei suoi parenti, infondo gli occhi di un demone non erano poi tanto diversi dai suoi. Kemos non avrebbe degnato quella ragazza di una sola parola se non si fosse acorto cos'era in realtà, un demone, una razza misteriosa e strana quanto la sua, quando vedeva un demone veniva sempre icuriosito. Kemos si alzò in piedi, si avvicinò con passo lento alla ragazza con espressione neutra poi si appoggiò al muro accanto a lei, e parlò "Qualche problema ragazza? scommetto che c'è qualcuno che ti insegue, certe cose le intuisco..." attese una risposta

Silea

-non ci voleva una chiarovveggente per capirlo- rispose lei sarcastica, ma col fiato corto:-quei pazzi sono dei tizi che hanno preso a inseguirmi...- si bloccò:-per motivi... personali...- aggiunse sotto voce:-ma tu chi sei, scusa?- chiese:-no, perchè non è detto che possa fidarmi!- aggiunse sospettosa
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[img]http://cof.rockmetal.art.pl/images/galeria/54.jpg" border="0" alt="" /]

"la morte temuta
la morte maliarda
la morte fottuta
la morte bastarda"

Io, subito feci di tutto per rivederla,
Stimolato dall'eccitante inerzia di mezzanotte,
Non conoscendo ancora neppure il suo nome.
Su un piccolo precipizio sopra l'abisso carnale
Danzai come un cieco chierichetto
Ubriaco di vino rosso, le sue labbra morte sulle mie
Bagnate col profumo della notte

T-Metal

#9
In un altro luogo, in un altro momento un ragazzo ed il suo cucciolo di lupo scoprivano il mondo per la prima volta e tendevano ad avvicinarsi ad un luogo che per loro era del tutto nuovo.
Quando arrivò notò come tutto era diverso da dove era cresciuto lui, era come se le natura se ne fosse totalmente andata per lasciare spazio a... A tante persone, troppe persone. Non ne aveva mai viste tante insieme, anzi, non ne aveva mai viste di diverse dal padre e dalla madre. Per lui erano tutti così diversi ma allo stesso tempo così uguali: ognuno andava per la propria strada, entravano in quelle cose enormi che non sembravano naturali, parlavano fra di loro e pochi di loro sembravano rilassati, erano come inquieti... Era una città, o un paese, per lui non faceva molta differenza. Sua madre gliele descriveva sempre ma non era mai riuscita a trasmettergli quel caos armonioso di cui viveva quell'ambiente.
Il ragazzo si avvicinò all'entrata ed immediatamente una guardia gli sbarrò la strada con una lancia chiedendogli:
<<Rivela la tua identità ed i motivi del tuo viaggio, straniero.>>
Kilkan cominciò ad annusare il piede della guardia, poi come se fosse stato accontentato da qualcosa tornò fra le gambe di Vahn. Quest'ultimo guardò la guardia con gli occhi brillanti di curiosità, la squadrò per bene e disse:
<<L'hai intagliata bene quella pietra alla fine di quel bastone, complimenti.>> E così dicendo tentò di toccare la punta di metallo della lancia. <<Prendi molto cibo con questa?>>
<<Di che diavolo parli?>> La guardia lo guardò con aria sospetta ed il ragazzo di tutta risposta, avvicinando la mano all'armatura disse:
<<Wow, indossi anche tante pietre luccicose!>>
La guardia perse la pazienza e allontanò la mano del ragazzo con violenza e disse: <<Insomma, sei un'altro inganno degli umanoidi o solo un idiota?!>>
<<Idiota?>> Ripetè il ragazzo come interdetto. Non aveva mai sentito quella parola dai suoi genitori ed il suono lo aveva colpito. Vahn guardò il lupacchiotto e disse felicemente con un sorriso smagliante: <<Visto Kilkan? Sono un idiota! Comincio ad imparare!>>
La guardia rimase stupefatta e come perdendo le speranze disse: <<Via, entra, non ho tempo da perdere con certi ragazzini...>> E così dicendo si spostò lasciando spazio al ragazzo.

Silver Element

#10
Veht vagava per l'accampamento in cerca di qualcosa che lot enesse occupato mentre attendeva con impazienza l'arrivo, o il ritorno degli Otreani.
Per più di un ora rimase a guardare glia ltri soldati del gruppo di Reymond che si allenavano. Alcuni soldati erano davvero eccezionali, altri erano piuttosto debolucci.
Si sentì osservato aprecchie volte da quei soldati, era ovvioc he provassero interesse per lui, non sapevano chi era, e nemmeno che cosa ci facesse li.
Ad un certo punto un soldato gli si avvicinò. Era uno dei migliori che Veht avesse visto in quel campo, sapeva destreggiarsi bene sia con la spada sia con le armi da fuoco.
-Non penso che tu sia una recluta...- disse allegro il soldato
-No, sono solo venuto a dare un occhiata al vostro allenamento. Ora capiso perchè abbiamo perso sempre nelle battaglie su terra- disse Veht indicando gli altri soldati
-Dici che i nsotri uomini siano troppo deboli nel combattimento a terra?- ruggì improvvisamente il soldato
-Esatto- ribattè Veht freddo -Dovresti addestrarli maggiormente sulla difesa-
Silenzio
-Vedi quel biondino là in fondo?- chiese Veht
Il soldato annuì
-Ogni volta che tenta di fare un affondo con la spada, rimane scoperto dalla spalla in su per troppo tempo. Un soldato qualunque potrebbe facilmente eliminarlo...-
Silenzio
-Hai ragione...ma purtroppo ormai non abbiamo il tempo per allenarci in modo migliore...quelli torneranno sicuramente...ad anche molto presto...- disse amaro il soldato
Veht spostò lo sguardo da lui agli altri soldati che si allenavano
-Tieniti pronto allora- disse Veht freddo.
Si alzò e si allontanò.
Mentre attraversava in campo notò due guardie che stavano parlando con qualcuno all'entrata del campo. Veht fu attratto dalla sagoma della terza persona, alta, eppure aveva qualcosa di familiare.
Decise di avvicinarsi.
Era un vecchio, stava parlando con una gaurdia mentre l'altra era andata a cercare Reymond.
-Chi sei?- chiese Veht al vecchio
Citazione di: T-Metal
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NeMo

#11
Il vecchio si rizzò nuovamente al sentirsi chiamare. Osservò il nuovo venuto dall'alto in basso, squadrandolo da capo a piedi... e aprì la bocca per rispondere.
<<E' un vecchio scemo sclerotico che dice di essere il capo della Squadra Speciale Magica di Edri.>> intervenne la guardia, prima di lui. <<Quello scomparso una decina d'anni fa.>>
<<Vecchio un corno! Ho l'età che dovrebbe avere tuo padre.>> ribattè il vegliardo, secco, battendo il bastone per terra. <<O almeno credo. Non rammento, esattamente. E non ricordo gli altri aggettivi con cui mi hai descritto, ma sono sicuramente sbagliati.>>
La guardia mandò un loquace sguardo a Veht, toccandosi più volte la fronte con l'indice della mano. Il vecchio la ignorò e si voltò verso il giovane, chinando educatamente il capo.
<<Il mio nome è - mi pare - Zacharia Volantus Nemo. Non terrò conto della giovanile maleducazione che hai avuto domandandomi il mio nome prima di dirmi il tuo.>> così dicendo, estrasse il grosso tomo che aveva attaccato alla cintura, mormorò alcune parole arcane e il suo indice destro fu scosso da alcune piccole saette nere. <<Quindi ti chiederò: qual è il tuo nome?>> aggiunse, scrutando gli strani occhi del ragazzo.
"Volevo dire al mondo e a tutti gli amici di internet che in queste ore dramatico c'è grosse crisi! Qua non sappiamo più quando stiamo andando su questa terra! Ti chiedi come mai, come dove nel mondo? Dove chi? Perchè quando? Chi le sa le risposte? Ti chiedi quasi quasi i miracoli nel buio. Ma la risposte non le devi cercare fuori. La risposte è dentro di te. E però è sbagliata."
God 87, Great Sephiroth and NeMo are proud to present:

"Quanto legno potrebbe rodere un roditore se un roditore rodesse il legno?"
"Un roditore non potrebbe rodere nessun legno, visto che un roditore non può rodere il legno."
"Ma se un roditore potesse rodere e rodesse un po' di legno, quanto legno potrebbe rodere un roditore?"
"Anche se un roditore potesse rodere il legno, e anche se il roditore rodesse il legno, dovrebbe un roditore rodere il legno?"
"Un roditore dovrebbe rodere se un roditore potesse rodere il legno, e se un roditore volesse rodere."
"Oh, piantala."
"Vorrei solo dare un occhiata in giro."

Silver Element

#12
Veht ignorò la guardia ma prestò molta attenzione alle parole del vecchio.
Zacharia Volantus Nemo? si chiese quando il vecchio pronunciò il suo nome
Zacharia poi chiese al ragazzo quale fosse il suo nome, e lo rimproverò per non averglielo detto prima
-Io sono Vehtmoh Kehman, cacciatore di taglie meglio noto con il nome di "Occhio Sanguinante"- rispose freddo
Scrutò ancora il vecchi e poi si rivolse alla guardia
-Vai a dire a Reymond che prepari un'altra tenda. Zacharia rimarrà con me per ora-
-Ma non crederà davero che lui sia quel Zacharia vero?- ribattè la guardia
-Io credo solo a ciò che mi dice l'istinto. L'istinto mi diche che questo vecchio potrebbe anche non essere quel Zacharia, ma in ogni caso non va privato di rispetto. Ogni guerriero, vecchio ogiovane che sia, va rispettato...ricordatelo!-
Il soldato rimase spiazzato dalle parole del giovane, ma poi obbedì e corse da Reymond.
Quando il soldato fu abbatsanza lontano, Veht si voltò nuovamente verso il vecchio. Los crutò dal basso all'alto
Potrebbe anche essere lui. Quando lo vidi per la prima volta avevo solo tre anni, non me lo ricordo bene, ma questo vecchio, ha un aria familiare pensò guardandolo
-Come mai da queste parti?- chiese poi -Sei in fuga dalle lande di Ifle?-
Citazione di: T-Metal
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+++Eric_Draven+++

"Chi sono non è affatto importante ora, non mi piacciono le domane, sappi solo che non ti farò del male" quella ragazza cercava aiuto, non sarebbe stato di certo Kemos a negarglielo, non a una sua simile, si comportava diversamente dal solito in questi casi. il ragazzo guardò quella creatura dall'alto, fece un tiro alla sigaretta e la buttò a terra "mi sembra che hai bisogno d'aiuto" le disse kemos, poi si chiunò e raccolse il piatto e il obccale da terra e sanza voltarsi si rivolse nuovamente alla ragazza "bene, ti aiuterò, mi sono trovato tante volte nella tua situazione, seguimi ora, non fare domande fidati e te ne adrai di qui senza che nessuno ti torca un caplello" Kemos si diresse fuori dal vicolo, aveva intenzione di tornare all'osteria, portare il piatto e saldare il conto, poi aiutare quella ragazza. "occhi aperti, non dare nell'occhio, sta dietro di me, tranquilla, se vedi i tuoi iseguitori fammi un cenno, ma non agitarti, starai con me fino a domani qualdo le acque non si saranno calmate poi all'alba andrai per la tua strada, non ti preoccupare ci penso io ad un posto sicuro dove stare, non soperchè ti cercano e nemmeno sono interessato ai fatacci tuoi ma fidati di me." Kemos smise di parlare ed entrò nell'osteria seguito dalla ragazza.

NeMo

#14
Le saette dal dito del vecchio danzarono sulla carta, e sulla pagina aperta rimasero impressi il nome e il volto del ragazzo. Richiuse il libro e guardò Veht con aria soddisfatta.
<<Fa piacere vedere che esiste ancora la gioventù rispettosa in queste terre (ovunque ci troviamo). Purtroppo, giovanotto, non lo do' affatto a vedere, ma da qualche tempo la mia mente perde colpi, e tendo a dimenticare alcuni piccoli particolari.>> Alzò lo sguardo al cielo, grattandosi la tempia con il bastone. <<Come, ad esempio, cosa io abbia da fare da queste parti.>>
Sentendo lo sguardo del giovane su di sè, si affrettò a continuare. <<E tu, mio caro "Occhio Saltellante", sembri quasi conoscermi. Dimmi, dimmi a cosa è dovuto quello sguardo. E, già che ci sei, dimmi anche cosa ci fai fra questi zotici e, magari, anche cosa sono le lande di Ifle. Sai, devi sapere che da qualche tempo la mia mente perde colpi, e tendo a dimenticare alcuni piccoli particolari.>>
"Volevo dire al mondo e a tutti gli amici di internet che in queste ore dramatico c'è grosse crisi! Qua non sappiamo più quando stiamo andando su questa terra! Ti chiedi come mai, come dove nel mondo? Dove chi? Perchè quando? Chi le sa le risposte? Ti chiedi quasi quasi i miracoli nel buio. Ma la risposte non le devi cercare fuori. La risposte è dentro di te. E però è sbagliata."
God 87, Great Sephiroth and NeMo are proud to present:

"Quanto legno potrebbe rodere un roditore se un roditore rodesse il legno?"
"Un roditore non potrebbe rodere nessun legno, visto che un roditore non può rodere il legno."
"Ma se un roditore potesse rodere e rodesse un po' di legno, quanto legno potrebbe rodere un roditore?"
"Anche se un roditore potesse rodere il legno, e anche se il roditore rodesse il legno, dovrebbe un roditore rodere il legno?"
"Un roditore dovrebbe rodere se un roditore potesse rodere il legno, e se un roditore volesse rodere."
"Oh, piantala."
"Vorrei solo dare un occhiata in giro."